
I disegni dei bambini, sotto il punto di vista psicologico
Nei bambini, spesso la capacità del linguaggio o, addirittura, la capacità di esprimere le proprie emozioni è molto limitata, ma comunque vi è l'esigenza di avere un foglio e dei colori per comunicare con il mondo circostante, con la propria realtà fattuale.
A tal proposito il bambino, comunque, vive la necessità di esprimere ciò che vive e che vede e lo fa tramite i propri disegni, è un tentativo di poter riuscire a far capire all'adulto il proprio mondo; rappresentando dei cerchi, degli scarabocchi, delle figure umane, degli oggetti, delle figure bizzarre egli cerca di esprimere se stesso.
L'interpretazione dei disegni dei bambini è strettamente legata alla loro età, difatti il bambino piccolo fa degli scarabocchi, mentre quello di sette/ dieci anni può effettuare dei disegni molto particolari ed altrettanto interessanti.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare che vi sono dei bambini dotati nel disegno ed altri non dotati e qui diviene molto importante la formazione e l'esperienza dell'esperto chiamato ad interpretarli (lo psicologo). Fin dal lontano 1887, la comunità scientifica si è interessata allo studio del disegno del bambino, infatti C. Ricci scrisse: "l'arte dei bambini in cui mostrò un'ampia raccolta dei disegni dei piccoli; egli ha aperto la strada a numerevoli studi.
Nel ventesimo secolo si è occupata di questa tematica, la "Psicologia Scolastica", per poi vedere che la Psicologia Generale ha iniziato ad approfondire i test dell'intelligenza mediante lo studio e l'interpretazione dei disegni.
Sono molti i test grafici, ovvero i proiettivi "carta e matita", che vengono somministrati ai bambini per poter avere delle informazioni circa la loro vita e la loro personalità: il test della figura umana (D. F. U.), il test del bambino sotto la pioggia, il test della famiglia, il disegno spontaneo.
Spesso i bambini sono guidati dalla fantasia nelle loro rappresentazioni, altre volte disegnano ciò che vedono, tutto dipende dalle situazioni ed alle emozioni che vivono, al momento in cui rappresentano qualcosa.